fuoco camino

I produttori di apparecchi per il riscaldamento attraverso la combustione del legno, sono da sempre impegnati nell’attività di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie. Lo scopo è quello realizzare macchine sempre più performanti che aumentano il rendimento e riducono le emissioni.

Ed è proprio questa la direzione dell’eccellente lavoro svolto sia dai produttori di caldaie a biomassa con potenza inferiore a 35 kW per utilizzi per lo più domestici, sia quelli di impianti più grandi per utilizzi adatti a strutture civili e commerciali più complesse di una semplice abitazione.

“L’installazione di una caldaia a biomassa come impianto principale per il riscaldamento di una casa consente di ottenere dalla biomassa i maggiori benefici in termini di rendimento e riduzione delle emissioni in atmosfera – dichiara Horst Mayr di Froling – rispetto ai prodotti che più semplicemente vanno ad integrare sistemi di riscaldamento già esistenti.”

In questo senso è rassicurante lo standard qualitativo raggiunto dai produttori del Gruppo Caldaie a Biomassa di AIEL.

Un gruppo di produttori di apparecchi di caldaie a biomassa

“Risultati ancora migliori – aggiunge Andrea Toselli di KWB – si ottengono con l’utilizzo di sistemi integrati che uniscono l’energia prodotta da più fonti rinnovabili come biomassa e fotovoltaico.”

“È però necessario – sottolinea Valter Francescato, responsabile del Gruppo Caldaie a Biomassa di AIEL, associazione di riferimento nel settore – che le caldaie siano costruite con criteri tecnici che consentano una combustione completa: infatti, solo con il completamento del ciclo di combustione sono effettivamente garantiti gli standard di minori emissioni e maggiori rendimento auspicati.”

La giusta e necessaria attenzione al problema delle emissioni in atmosfera, talvolta fa scendere in secondo piano uno dei valori principali dell’utilizzo di una caldaia a biomassa: la riduzione dell’impatto di anidride carbonica (CO2) in atmosfera.

“L’installazione di un impianto a biomassa in sostituzione di un sistema di riscaldamento a combustibile fossile – sostiene Matteo Pippa di Schmidelimina un forte produttore di CO2.

Lo schema di funzionamento di una caldaia a biomassa automatica

Queste sostituzioni sono anche incentivate attraverso il meccanismo dei “Certificati Bianchi”, ovvero titoli di efficienza energetica che consentono all’utilizzatore di monetizzare il risparmio di emissione di CO2 in atmosfera grazie all’utilizzo di una nuova forma di riscaldamento ad energia rinnovabile in luogo di quella fossile.”

È però necessario far comprendere il valore di questi progressi e le qualità dei prodotti a biomassa al mondo della progettazione; un mondo che troppo spesso liquida frettolosamente l’impianto a biomassa a favore di soluzioni apparentemente più “comode”, ma che spesso non consentono agli utilizzatori – specie quelli non particolarmente competenti – di accedere a forme di riscaldamento sicure, confortevoli, economiche nei consumi, sostenibili e per le quali è possibile accedere agli incentivi del Conto Termico, dell’Ecobonus e del Bonus Casa.

“Anche per questo motivo – aggiungono Loris Zecchin e Michael Schnarf di Ökofen – è importante favorire un percorso di comunicazione con l’utente finale.

L’utilizzatore informato coinvolge il progettista professionista in una scelta consapevole. Dobbiamo imparare a trasmettere agli utilizzatori i valori di comfort che la qualità e l’efficienza dei nostri prodotti, completa mente automatizzati, garantiscono rispetto alle forme tradizionali di riscaldamento.”

Una caldaia a cippato

È assolutamente necessario proseguire il percorso di informazione nei confronti degli utilizzatori – conclude Francesca Fabrizio di Mepe – e di formazione/aggiornamento verso il sistema della progettazione e dell’installazione: troppo spesso l’idraulico poco informato costituisce un ostacolo al collocamento del prodotto.

Spesso inoltre manca precisione, competenza e informazione proprio a coloro che dettano le regole.

Ad esempio l’obbligo della rinnovabilità per le nuove costruzioni è una nobile proposta in favore dell’ambiente, ma escludere dalla rinnovabilità l’impianto a biomassa che valorizza il legno, elemento per sua natura rinnovabile, e che contribuisce per più del 30% della di energia rinnovabile in Italia, appare una scelta inspiegabile, quantomeno dal punto di vista tecnico.

Una caldaia a biomassa installata in azienda

“Questo ci obbliga – dichiarano tutti i produttori all’unisono – a trovare i nostri ambiti d’impiego nel campo delle ristrutturazioni rimanendo esclusi da un mercato, quello delle nuove costruzioni, potenzialmente molto interessante. Se ci fosse un’informazione più diffusa e corretta, sia per gli utenti finali che per i professionisti, probabilmente non esisterebbero queste distonie.”

Questa è la sfida che raccolgono i produttori di caldaie e grandi impianti a biomassa. È l’obiettivo per il futuro. Una sfida che sapranno vincere.

Cosa sono i Certificati Bianchi ? Il meccanismo dei certificati bianchi è il principale strumento di promozione dell’efficienza energetica in Italia.

I certificati bianchi sono titoli negoziabili che certificano il conseguimento di risparmi negli usi finali di energia attraverso interventi e progetti di incremento dell’efficienza energetica. Un certificato equivale al risparmio di una Tonnellata Equivalente di Petrolio (TEP).

Quando si sostituisce una caldaia alimentata con fonti fossili con un moderno impianto tecnologico a biomasse (pellet, legna da ardere o derivati come il cippato), sulla base dell’energia rinnovabile prodotta, si calcola il risparmio di energia, ovvero dei titoli trasformabili in denaro, erogati in 7 o 10 anni dal GSE.