Il pellet comincia finalmente a essere considerato un modo intelligente di usare materiale di scarto della lavorazione del legno e una fonte di riscaldamento economica per l’ottimo rapporto calore prodotto/ prezzo che lo rende una valida alternativa a tutti i combustibili più diffusi, compreso il gas metano. Ne sono prova gli oltre 1,9 milioni di apparecchi domestici installati in Italia, che ci rendono il primo paese europeo consumatore di pellet a scala residenziale e con un consumo annuo potenziale che sempre più si avvicina a 3 milioni di tonnellate.
Il pellet è una risorsa rinnovabile che troviamo ovunque e un prodotto che non contiene sostanze chimiche sintetiche aggiunte. È bene infatti ricordare che annualmente in Italia grazie alla sostituzione delle fonti fossili con le biomasse legnose vengono risparmiate 25 milioni di tonnellate di CO2 equivalente.
La continua ricerca e innovazione in questo settore permette oggi l’utilizzo di tecnologie che consentono di realizzare impianti in grado di garantire alti rendimenti a basso impatto ambientale e soddisfare le richieste del consumatore finale, sempre più green oriented.
Tuttavia, una informazione superficiale e talvolta poco corretta, fa percepire questo prodotto non sempre in linea con le sue effettive potenzialità e per questo motivo abbiamo voluto confrontare le opinioni di alcuni imprenditori del comparto per analizzare, in sintesi, come i protagonisti del settore si stanno preparando per le sfide future.
La parola a 5 player del settore per fare il punto sulle prospettive future
Ai distributori abbiamo chiesto…
1. I canali distributivi utilizzati dalla sua azienda?
2. Il mercato del riscaldamento a biomassa: prospettiva di crescita o di contrazione?
3. Quali i cambiamenti per il futuro dell’azienda e di tutto il settore del pellet/cippato/legna da ardere?
4. Cosa occorre per ampliare i mercati di consumo?
Unionsped nasce dall’esperienza ultratrentennale dei suoi fondatori nell’ambito del commercio estero e dei trasporti internazionali (terrestre, marittimo e navale) da e verso l’Europa Orientale e i Paesi dell’Est. Ambito che oggi l’azienda, con sede a Savogna d’Isonzo (GO), associa alla compra vendita di prodotti derivati dal legno, garantendo così un servizio veloce e accurato.

amministratore unico
di Unionsped srl.
1. La grande distribuzione e negozi in genere sono il nostro target privilegiato. Un canale su cui agiamo seguendo sempre due principi: la soddisfazione del cliente e la ricerca della costante qualità, capace di fare la differenza in un contesto economico globalizzato, in continua mutazione e sempre più competitivo.
2. Al momento non abbiamo avuto sentore di contrazione nel mercato. Siamo comunque preoccupati per la sempre maggiore attenzione che viene riposta sugli aspetti nocivi del prodotto e sulla propaganda ambientalista per preservare gli alberi e le foreste; siamo però convinti che tutte le persone che possiedono a casa una stufa continueranno a usarla.
3. L’azienda sta ponendo sempre maggiore attenzione sulla qualità e sulla provenienza del materiale, con un controllo dei parametri sempre più accurato. Come azienda cerchiamo inoltre di diversificare la nostra attività commercializzando anche altri materiali.
4. Per quanto riguarda il pellet sarebbe opportuno riportare l’IVA al 10% come per gli altri combustibili. Per quanto riguarda i produttori di stufe, invece, questi ultimi dovrebbero adottare tutti gli accorgimenti anti-inquinamento per contrastare le campagne contro il riscaldamento a pellet e legna da ardere. È bene ricordare che immettendo sul mercato impianti adeguati infatti si può contrastare o almeno contenere l’inquinamento.
L’azienda Di Filippo Legnami Srl nasce nel 1952 a Udine come segheria di tronchi e sede di produzione di lana di legno per imballo. Si specializza poi nella produzione di legna da ardere e lettiere per animali. Dal 2000 inizia la produzione di pellet e bricchette per ottenere nel 2014 la certificazione secondo la norma ISO 17225 sia per il pellet domestico in classe A1 (con il marchio della certificazione En plus), sia per la legna da ardere in classe A1+ (con il marchio Biomass Plus).
1. Con un approccio alla qualità tipica di una piccola industria, sfruttiamo “vecchi” canali distributivi quali agrarie e piccoli grossisti che già distribuivano i prodotti aziendali di imballo e lettiere. Nel corso degli anni curiamo anche la distribuzione diretta ai privati attraverso la consegna a domicilio capace di servire annualmente oltre 6mila famiglie del territorio.
2. L’accordo vincolante dell’Europa sul 32% di energia rinnovabile da produrre entro il 2030, influenzerà inevitabilmente il mercato del legno – guardando agli imballi food e no food – e le biomasse, che cresceranno tanto nel campo industriale (vedi le centrali termoelettriche in UK, Olanda, Danimarca, Belgio) che nei piccoli impianti domestici. Ciò anche grazie agli aiuti del Conto Termico in Italia.
3. La recente sottoscrizione del Piano d’azione per il miglioramento dell’aria è decisivo per le aziende che vorranno sviluppare la qualità dei loro biocombustibili aderendo agli obblighi dettati dal prossimo conto termico 3.0. La nostra società è già da 6 anni pronta ad affrontare questa nuova sfida che il mercato delle stufe, caminetti e caldaie richiederà in futuro.
4. Creare canali diretti tra i rivenditori di apparecchi domestici certificati ‘aria pulita’ e produttori/rivenditori professionali locali spe
Eco Combustibili Biom Energy Product, è una delle poche realtà sul proprio territorio di riferimento (Santa Maria la Carità/Na) ad aver intrapreso la sfida della distribuzione delle biomasse come fonte energetica termica alternativa. Cosa che si traduce in un impegno giornaliero per trovare le fonti migliori (per esempio il pellet proveniente da foreste gestite in modo sostenibile), per garantire prodotti eccellenti e per costruire partnership verticali con i fornitori più affidabili.

Biom Energy Product.
1. Una rete commerciale con nostri agenti e con numerosi esercizi commerciali del territorio, appartenenti a vari settori (ferramenta, agrarie, casalinghi, edilizia, supermercati, brico, rivenditori specializzati di stufe e caldaie a biomassa, installatori). A ciò si affianca la partecipazione annuale a fiere di settore, come Progetto Fuoco e Italia Legno Energia, per ampliare e avviare nuovi contatti.
2. Parliamo di crescita, soprattutto grazie alle sfide legate al green. La crescente attenzione alla sostenibilità rappresenta quindi un vero e proprio volano per il nostro settore. In tal senso, certificazioni ufficiali come ENplus e BiomaSud sono fondamentali per differenziare i produttori più attenti e per consentire agli utenti di districarsi nella scelta del prodotto migliore.
3. Il settore va evolvendosi e con esso anche le competenze del cliente finale, che diventa sempre più esigente e informato. La ricerca di materie prime di altissima qualità, di fornitori e canali di distribuzione all’altezza, erano già elementi prioritari nella storia di Biom EcoCombustibili, ma adesso diventano indispensabili per il futuro di ogni azienda del settore.
4. Intanto comunicare di più con il cliente finale. Le aziende del settore dovrebbero intraprendere uno sforzo ulteriore di carattere informativo, volto ad “educare” il cliente finale attraverso strumenti a lui familiari (web, social, eventi) e ad aggiornarlo sull’esistenza di validi prodotti alternativi ai combustibili fossili tradizionali.
S.I.T.T.A. è il punto di riferimento dal 1976 per lo sviluppo di prodotti innovativi attraverso la ricerca, aumentando così il grado di benessere degli utilizzatori in modo sostenibile. Tutti i prodotti sono caratterizzati dall’uso responsabile di materie prime – faggio e abete – risultanti dal recupero di legni vergini essiccati. Il lavoro in azienda è oggi completamente automatizzato per garantire una qualità costante dei prodotti e delle confezioni. Fiducia dei clienti, presenza sul mercato e continuità nella ricerca sono i cardini della società.

direttore commerciale
di S.I.T.T.A.
1. I canali distributivi per i nostri prodotti variano dai Consorzi agrari alle ferramenta, fino ad arrivare ai Centri Edili e ai distributori di legna.
2. La biomassa si sa che è una alternativa pulita ed ecologica, noi cerchiamo ogni giorno di mantenere e sviluppare questo concetto.
3. Per quanto ci riguarda noi proponiamo molto il faggio perché essendo un legno duro e non resinoso il potere calorico è molto elevato dando più durata alla fiamma e brace.
4. Le aziende devono sempre essere all’avanguardia e orientate sempre più all’ecologia.
La Woodtech Italia è uno dei maggiori player nella distribuzione di pellet e di prodotti per il riscaldamento a biomasse. Nasce nel 2006 da un gruppo svizzero che investe in environmental asset e vanta una trentennale esperienza nella lavorazione del legno (dalla segheria al prodotto finito) per la produzione di imballaggi. Per valorizzare gli scarti del legno vergine crea la prima fabbrica di Pellet sul territorio svizzero.
1. La Woodtech Italia dispone di numerosi hub distribuiti strategicamente sull’intero territorio nazionale, ma anche di una capillare rete logistica per la distribuzione dei propri prodotti ovunque, isole comprese.
2. La domanda di biomassa è sempre in aumento sul mercato europeo, soprattutto in quello italiano. Per far fronte a questa crescita, Woodtech Italia si è non a caso dotata in questi anni di una struttura solida e affidabile capace di garantire continuità di approvvigionamento del prodotto tutto l’anno.
3. Purtroppo nel nostro Paese non si è ancora percepita del tutto l’importanza di questo carburante ecologico, su cui grava una pesante tassazione con l’imposta IVA al 22%.
4. L’auspicio è che i nuovi governi attuino piani per incentivarne il consumo dismettendo l’uso dei combustibili fossili notoriamente dannosi per la salute.